Il conto (Versione orchestra)歌词由Francesco Itri Tardi&Orchestra Rimini Classica演唱,出自专辑《Festival di rimini ii^ edizione 2022》,下面是《Il conto (Versione orchestra)》完整版歌词!
Il conto (Versione orchestra)歌词完整版
Anima mia, vorrei, portarti sulle mani il mondo
Regalarti le certezze di cui hai più bisogno
Ma lo sai, di me, non puoi
Completamente dire, che non sono un sognatore, e quindi senti
A volte penso tanto, molto più di quanto penso, e in fondo non é sicurezza il sogno nel cassetto
Quindi scusa se rallento, ma non ho capito se é più furbo osare, o lasciarsi trasportare, e qui ti voglio
Credo che di treni regionali fuori tempo sia gremito tutto il mondo, anche un piccolo ritardo
Vedi come è facile sbagliare se capisci che un biglietto vale meno del rimpianto
E questo è il conto
Stò seduto ad aspettare e questo è il conto
Te l’ho detto mille volte amore mio non sono pronto
E se passando un altro inverno risolvessi con il tempo che si dice aggiusti tutto.
E arrivo al punto
Perchè il gesto è una frazione di un secondo
Basta un movimento lento per cambiare il detto al fatto
Mentre io temporeggiando mi dimentico che intanto stò vivendo senza chiedermi del… conto.
Prima di un dissenso, chiedo solo un altra osservazione
Prima di aver perso, vorrei scegliere senza timore
Chiedimi che penso, se è uno sbaglio spiegami l'errore
Perché stò più comodo sul filo dell'indecisione
Credo che di treni regionali fuori tempo sia gremito tutto il mondo, anche un piccolo ritardo
Vedi come è facile sbagliare se capisci che un biglietto vale meno del rimpianto
E questo è il conto
Stò seduto ad aspettare e questo è il conto
Te l’ho detto mille volte amore mio non sono pronto
E se passando un altro inverno risolvessi con il tempo che si dice aggiusti tutto.
E arrivo al punto
Perchè il gesto è una frazione di un secondo
Basta un movimento lento per cambiare il detto al fatto
Mentre io temporeggiando mi dimentico che intanto stò vivendo senza chiedermi del… conto.
E allora conto:
Uno, lo scomodo accaduto
Due, le vite che aspettando non ho mai vissuto
Tre, milioni di persone che giocavano coi sogni dei ragazzi e non ricordo il nome
Quattro, i miei piani di emergenza
Cinque, persone con il cuore aperto in una stanza
Sei, segreti che nascondo
Degli altri non rispondo, potrei scendere più a fondo e per adesso chiedo il conto