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2025-01-10 18:21 | 星期五

Incontro con Beatrice (Canto I, Beatrice)歌词-Joseph B&Alex JB Martin&Kronos&Franc

Incontro con Beatrice (Canto I, Beatrice)歌词由Joseph B&Alex JB Martin&Kronos&Francesca Lovatelli Caetani演唱,出自专辑《PARADISUS (Dante Alighieri)》,下面是《Incontro con Beatrice (Canto I, Beatrice)》完整版歌词!

Incontro con Beatrice (Canto I, Beatrice)歌词

Incontro con Beatrice (Canto I, Beatrice)歌词完整版

PARADISO, CANTO I

apparizione di BEAtRix

O buono Apollo, a l'ultimo lavoro

fammi del tuo valor sì fatto vaso,

come dimandi a dar l'amato alloro. 15

Infino a qui l'un giogo di Parnaso

assai mi fu; ma or con amendue

m'è uopo intrar ne l'aringo rimaso. 18

Fatto avea di là mane e di qua sera

tal foce, e quasi tutto era là bianco

quello emisperio, e l'altra parte nera, 45

quando Beatrice in sul sinistro fianco

vidi rivolta e riguardar nel sole:

aguglia sì non li s'affisse unquanco. 63

Beatrice tutta ne l'etterne rote

fissa con li occhi stava; e io in lei

le luci fissi, di là sù rimote. 66

Nel suo aspetto tal dentro mi fei,

qual si fé Glauco nel gustar de l'erba

che 'l fé consorto in mar de li altri dèi. 69

La novità del suono e 'l grande lume

di lor cagion m'accesero un disio

mai non sentito di cotanto acume. 84

Ond'ella, che vedea me sì com'io,

a quïetarmi l'animo commosso,

pria ch'io a dimandar, la bocca aprio 87

e cominciò:«Tu stesso ti fai grosso

col falso imaginar, sì che non vedi

ciò che vedresti se l'avessi scosso. 90

Tu non se' in terra, sì come tu credi;

ma folgore, fuggendo il proprio sito,

non corse come tu ch'ad esso riedi». 93

Ond'ella, appresso d'un pïo sospiro,

li occhi drizzò ver' me con quel sembiante

che madre fa sovra figlio deliro, 102

e cominciò: «Le cose tutte quante

hanno ordine tra loro, e questo è forma

che l'universo a Dio fa simigliante. 105

Qui veggion l'alte creature l'orma

de l'etterno valore, il qual è fine

al quale è fatta la toccata norma. 108

Ne l'ordine ch'io dico sono accline

tutte nature, per diverse sorti,

più al principio loro e men vicine; 111

onde si muovono a diversi porti

per lo gran mar de l'essere, e ciascuna

con istinto a lei dato che la porti. 114

Questi ne porta il foco inver' la luna;

questi ne' cor mortali è permotore;

questi la terra in sé stringe e aduna; 117

né pur le creature che son fore

d'intelligenza quest'arco saetta,

ma quelle c'hanno intelletto e amore. 120

La provedenza, che cotanto assetta,

del suo lume fa 'l ciel sempre quïeto

nel qual si volge quel c'ha maggior fretta; 123

e ora lì, come a sito decreto,

cen porta la virtù di quella corda

che ciò che scocca drizza in segno lieto. 126

Vero è che, come forma non s'accorda

molte fiate a l'intenzion de l'arte,

perch'a risponder la materia è sorda, 129

così da questo corso si diparte

talor la creatura, c'ha podere

di piegar, così pinta, in altra parte; 132

e sì come veder si può cadere

foco di nube, sì l'impeto primo

l'atterra torto da falso piacere. 135

Non dei più ammirar, se bene stimo,

lo tuo salir, se non come d'un rivo

se d'alto monte scende giuso ad imo. 138

Maraviglia sarebbe in te se, privo

d'impedimento, giù ti fossi assiso,

com'a terra quïete in foco vivo». 141

Quinci rivolse inver' lo cielo il viso.

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