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2025-01-09 01:07 | 星期四

Canto XIII. Sapia Senese (Remastered 2024)歌词-Joseph B&Alex JB Martin&Kronos&Enza

Canto XIII. Sapia Senese (Remastered 2024)歌词由Joseph B&Alex JB Martin&Kronos&Enza Pietrangelo&Gianluca Cellai演唱,出自专辑《Dante in Musica, (Trilogia in Classical, La Divina Commedia, Inferno, Purgatorio, Paradiso)》,下面是《Canto XIII. Sapia Senese (Remastered 2024)》完整版歌词!

Canto XIII. Sapia Senese (Remastered 2024)歌词

Canto XIII. Sapia Senese (Remastered 2024)歌词完整版

79 Virgilio mi venìa da quella banda

de la cornice onde cader si puote,

perché da nulla sponda s'inghirlanda;

da l'altra parte m'eran le divote

ombre, che per l'orribile costura

premevan sì, che bagnavan le gote.

Volsimi a loro e «O gente sicura»,

incominciai, «di veder l'alto lume

che 'l disio vostro solo ha in sua cura

se tosto grazia resolva le schiume

di vostra coscïenza sì che chiaro

per essa scenda de la mente il fiume,

ditemi, ché mi fia grazioso e caro,

s'anima è qui tra voi che sia latina;

e forse lei sarà buon s'i' l'apparo».

94 «O frate mio, ciascuna è cittadina

d'una vera città; ma tu vuo' dire

96 che vivesse in Italia peregrina».

103 «Spirto», diss'io, «che per salir ti dome,

se tu se' quelli che mi rispondesti,

fammiti conto o per luogo o per nome».

«Io fui sanese», rispuose, «e con questi

altri rimendo qui la vita ria,

lagrimando a colui che sé ne presti.

Savia non fui, avvegna che Sapìa

fossi chiamata, e fui de li altrui danni

più lieta assai che di ventura mia.

E perché tu non creda ch'io t'inganni,

odi s'i' fui, com'io ti dico, folle,

già discendendo l'arco d'i miei anni.

Eran li cittadin miei presso a Colle

in campo giunti co' loro avversari,

e io pregava Iddio di quel ch'e' volle.

Rotti fuor quivi e vòlti ne li amari

passi di fuga; e veggendo la caccia,

letizia presi a tutte altre dispari,

tanto ch'io volsi in sù l'ardita faccia,

gridando a Dio: "Omai più non ti temo!",

come fé 'l merlo per poca bonaccia.

Pace volli con Dio in su lo stremo

de la mia vita; e ancor non sarebbe

lo mio dover per penitenza scemo,

se ciò non fosse, ch'a memoria m'ebbe

Pier pettinaio in sue sante orazioni,

a cui di me per caritate increbbe.

130 Ma tu chi se', che nostre condizioni

vai dimandando, e porti li occhi sciolti,

sì com'io credo, e spirando ragioni?».

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